Lo reveló Felipe Miguel, jefe de Gabinete porteño y tildó los argumentos de la presentación nacional de “papelón”. Las trabas para el ingreso.

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27-04-2020 Laboratorio de bioseguridad nivel 2 de Ascires para Covid-19
COMUNIDAD VALENCIANA ESPAÑA EUROPA VALENCIA SALUD
ASCIRES SISTEMAS GENÓMICOS
Se la comunità scientifica ha imparato qualcosa sul SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la malattia COVID-19, è che il virus muta e si adatta per sopravvivere aumentando il suo contagio. Il suo codice genetico è cambiato lentamente man mano che si diffonde da persona a persona in tutto il mondo. Per la maggior parte di quel tempo, le mutazioni non sembravano significative in termini di pericolosità del virus. Alcune di queste mutazioni indeboliscono persino il virus.Tuttavia, sono apparse varianti che meritavano attenzione. Alcuni sono classificati come interessanti e altri preoccupanti a causa della loro maggiore trasmissibilità o possibilità di un aumento del numero di casi che richiedono il ricovero in ospedale o ridurre l’efficacia di vaccini e trattamenti.En muchos países, hay laboratorio de vigilancia genómica del coronavirus que rastrean su evoluciónPer rilevare questi cambiamenti, sono state create piattaforme internazionali che consentono la condivisione dei dati genetici scoperti sul coronavirus per rilevare nuove varianti che possono sorgere. Ma diversi scienziati hanno recentemente avvertito che le lacune nei dati sul genoma potrebbero ostacolare la ricerca della prossima variante di COVID. Il sequenziamento dei genomi SARS-CoV-2 ha aiutato i ricercatori a monitorare l’evoluzione del virus, ma molti paesi non condividono tutti i loro dati.Quello che succede è che molti paesi che sequenziano i genomi di SARS-CoV-2 ne condividono solo una parte in archivi pubblici e molte sequenze mancano di informazioni importanti, secondo un’analisi globale della sorveglianza genomica. Ma lo studio ha anche scoperto che, nonostante queste sfide, i paesi sono diventati più veloci nel condividere filmati nel corso della pandemia.A los investigadores les preocupa que las brechas en los datos puedan dificultar la detección de la próxima variante preocupante de COVID-19. (EFE/ Gustavo Amador/Archivo)
La condivisione aperta dei dati di sequenziamento del genoma da campioni di SARS-CoV-2 ha permesso ai ricercatori di tracciare come si evolve il virus ed è diventato un segno distintivo della pandemia. Ma i ricercatori temono che le lacune nei dati possano rendere difficile individuare la prossima variante preoccupante di COVID-19 e potrebbero ostacolare gli sforzi per rispondere rapidamente ad essa. In uno studio pubblicato su Nature Genetics questa settimana, i ricercatori hanno raccolto dati genomici caricati su archivi pubblici, incluso GISAID, tra l’inizio della pandemia e il 31 ottobre 2021, comprendenti circa 4,9 milioni di genomi provenienti da 169 paesi.Hanno confrontato queste sequenze con i rapporti ufficiali dei singoli paesi e hanno scoperto che su 62 paesi che hanno riportato questi dati, 23 (più di un terzo) erano aumentati meno del 50% delle loro sequenze delle varianti di interesse Alpha, Beta, Gamma e Delta. Circa un quarto dei paesi ha caricato meno del 25% delle proprie sequenze. «La mancanza di scambi è un problema globale. Non è solo una questione di paese ricco o povero «, ha detto il coautore Andrew Azman, epidemiologo delle malattie infettive presso la Johns Hopkins University di Baltimora, nel Maryland.Punire la trasparenzaAnalisis de muestras de SARS-COV2 en un laboratorio (EFE/Kai)
EFEGli autori suggeriscono diversi motivi per cui alcuni paesi potrebbero non condividere tutti i loro flussi in archivi pubblici. «Alcuni campioni potrebbero non essere stati sequenziati in primo luogo, perché ci sono modi per identificare varianti preoccupanti senza sequenziare l’intero genoma», afferma Azman. «E a seconda della tecnologia di sequenziamento utilizzata dai ricercatori, alcuni campioni probabilmente non erano di qualità sufficiente per il caricamento», ha affermato Cynthia Saloma, biologa molecolare presso la Diliman University of the Philippines a Quezon City.Ma è probabile che alcune delle sequenze non condivise vengano mantenute per motivi politici, comprese le ripercussioni di essere il primo paese a segnalare una nuova variante di preoccupazione. «La maggior parte dei paesi che condividono tali dati tendono a soffrirne», ha affermato Nnaemeka Ndodo, bioingegnere molecolare presso il Centro nigeriano per il controllo delle malattie di Abuja. Ad esempio, quando i ricercatori in Sudafrica e Botswana hanno allertato il mondo della variante Ómicron lo scorso novembre, un gran numero di paesi ha risposto chiudendo i propri confini alla regione.In alcuni paesi, i governi devono rivedere e approvare le sequenze prima di caricarle. I governi delle nazioni dipendenti dal turismo «potrebbero chiedere ai loro laboratori di non condividere i dati a causa dell’impatto che avranno», ha affermato Malavige. Ma Azman sostiene che la condivisione dei dati è solo una parte della storia. Alcuni paesi condividono una grande percentuale dei loro campioni, ma hanno sequenziato solo una manciata di genomi, dice.I ricercatori hanno scoperto che 87 paesi sequenziavano regolarmente campioni, ma 31 no, e il team non è riuscito a trovare informazioni sulle strategie di sorveglianza genomica per altri 76. A livello globale, non più del 4,5% dei casi confermati di COVID-19 sono stati sequenziati ogni settimana da settembre 2020 in poi, con ampie discrepanze tra le regioni, da un totale del 3,4% dei genomi sequenziati in Europa durante il periodo di studio allo 0,1% nel Mediterraneo orientale. Alcuni paesi, tra cui Norvegia, Regno Unito e Canada, hanno sequenziato almeno il 10% dei loro casi cumulativi.Las máquinas de secuenciación genética son importantes para aumentar la trazabilidad de las muestras (REUTERS/Sam Hodgson/File Photo)REUTERSDati sui datiLo studio ha anche valutato la qualità dei metadati caricati su GISAID da 169 paesi. È emerso che il 63% delle sequenze non includeva informazioni sull’età e sul sesso della persona da cui sono stati prelevati i campioni e oltre il 95% mancava di informazioni cliniche come la gravità dei sintomi e lo stato di vaccinazione della persona infetta. I paesi a reddito più elevato tendevano a fornire meno metadati rispetto alle regioni a basso reddito.I metadati sono particolarmente importanti quando emerge una nuova variante, per valutare chi è più a rischio, quanto funzioneranno i vaccini e i farmaci esistenti e le condizioni che avrebbero potuto portare alla loro comparsa, dicono i ricercatori.Anche in questo caso, potrebbero esserci molte ragioni per le lacune nelle informazioni, come le preoccupazioni sulla privacy dei dati, e che la raccolta dei metadati non può tenere il passo con i campioni in sequenza. A volte, un campione potrebbe mancare di metadati ma proviene da una provincia remota, quindi è troppo prezioso per non condividerlo, ha affermato Nino Susanto, un bioingegnere che gestisce il laboratorio di test COVID-19 GSI Lab a Jakarta.Nonostante le sfide nella condivisione dei dati, lo studio ha anche scoperto che i paesi sono diventati più veloci nel condividere le sequenze durante la pandemia. Nel 2020, i ricercatori nella maggior parte dei paesi hanno impiegato in media quasi tre mesi per raccogliere, sequenziare e caricare dati genomici in archivi pubblici (vedere Accelerazione). Tuttavia, questo è stato ridotto a 20 giorni quando è emersa la variante Delta nel 2021.CONTINUA A LEGGERE:La nebbia mentale post-COVID è simile a quella subita dalle persone con Alzheimer, afferma lo studioL’OMS ha affermato che la variante Ómicron del coronavirus è un rischio molto alto per il mondoCOVID-19: la nuova variante rilevata in Sudafrica mostra un «grande balzo nell’evoluzione» del virus
Foto: REUTERS/Edgard GarridoPor tercer día consecutivo, este sábado sigue el caos en el Aeropuerto Internacional de la Ciudad de México (AICM) debido a las largas filas de usuarios que han sufrido la cancelación o el retraso de sus vuelos.Desde el jueves 6 de enero, cientos de personas que viajaban por Aeromexico, se encontraron con la sorpresa de que no podían tomar sus vuelos ante la cancelación de vuelos de esa aerolínea, debido al contagio masivo de COVID-19 en el personal operativo. Pero la situación se tornó caótica el viernes 7 de enero y este sábado 8.A través de redes sociales varios usuarios denunciaron que, debido a la cancelación inesperada de más de 60 vuelos de Aeroméxico luego de que 87 pilotos dieron positivo a COVID-19, cientos de personas se vieron afectadas.Usuarios en redes sociales denunciaron horas de espera sin que Aeromexico respondiera a sus vuelos cancelados. (Foto: Twitter @kikeaguilar)Las denuncias coincidían en que, sin previo aviso, varios vuelos fueron cancelados, y al tratar de llamar a los call centers de la aerolínea para aclarar la situación, nadie contestaba ni se hacía responsable. “Pésimo servicio de @Aeromexico , no avisan nada, cancelan vuelos , no reembolsan nada. @Profeco”, expuso el usuario @eduardodagdug15.De acuerdo con un comunicado emitido por la Asociación Sindical de sobrecargos de Aviación de México (ASSA), la cancelación de los vuelos se debió a que 140 trabajadores de Aeromexico resultaron contagiados de COVID-19, además de que 65 más que fueron suspendidos por falta de documentos de vuelo vigentes, lo que implica más de un 10% del personal imposibilitando para llevar a cabo sus operaciones.“Las aerolíneas a nivel mundial han cancelado 22 mil vuelos desde la víspera de navidad por contagios de la variante ómicron de sus tripulantes, aunado a efectos climáticos. Aeromexico no es la excepción, al día de hoy 140 compañeros están bajados de vuelo por contagio de COVID-19, aunado a 65 compañeros que están suspendidos por falta de documentos de vuelo vigentes. En comparación con planta activa en la última nómina, implica el 10.38%, derivando lo anterior en cancelación de vuelos y afectación en la operación”, explicó ASSA en su comunicado.Todas las mañanas en tu correo: suscríbete al newsletter de Infobae México Imagen de archivo/ REUTERS/Luis CortésEn tanto, la Asociación Sindical de Pilotos Aviadores de México (ASPA) informó que 83 pilotos de Aeromexico y su filial Connect y cuatro de Aeromar han dado positivo a covid-19“El piloto que da positivo a COVID-19 debe aislarse, pero también el resto de la tripulación del vuelo hasta que se descarta o confirma la enfermedad”, detalló.Por su parte y también a través de un comunicado fechado el 7 de enero, Aeromexico resaltó que la nueva ola de contagios de COVID-19 ha impactado la aviación mundial provocando afectaciones en algunos vuelos y actualmente se encuentra “aplicando protocolos de seguimiento a diversos colaboradores, incluyendo las tripulaciones, lo que ha implicado la realización de ajustes en las operaciones planeadas.“Enfocamos esfuerzos en minimizar el impacto y trabajamos en atender de la mejor manera posible a los clientes que hayan tenido modificaciones en sus planes de viaje, para llevarlos a su destino con la mayor seguridad y en el menor tiempo posible”, señaló.De acuerdo con un comunicado de Aeromexico, la aerolíneas realiza todos sus esfuerzos para minimizar las afectaciones a sus clientes. (Foto: @Aeromexico)La aerolínea insistió en que la demora o cancelación de vuelos “no es una decisión que tomemos a la ligera y siempre es el último recurso”, destacó.De acuerdo con el reporte técnico de la Secretaría de Salud con corte del 7 de enero, se registraron 28 mil 23 nuevos contagios y 168 muertes por COVID-19.Con estas cifras, México alcanzó las 300 mil 101 defunciones desde que inició la emergencia sanitaria. En cuanto a los contagios, se han confirmado 4 millones 083 mil 118 casos totales acumulados.Respecto al número de casos activos en el país se estiman 128 mil 929, es decir, se trata de personas que comenzaron a presentar síntomas en los últimos 14 días (del 25 de diciembre al 07 de enero del 2022).La semana epidemiológica 51 reportó un incremento de 77 puntos porcentuales en el número de casos estimados de COVID-19, en comparación con la semana anterior. En los últimos 14 días, 103 mil 806 personas presentaron signos y síntomas, por lo que se consideran casos activos con coronavirus.Foto: REUTERS/Edgard GarridoPese a que el gobierno federal insiste en negar que el país se encuentra enfrentando la cuarta ola de contagios por COVID-19, las mismas autoridades sanitarias decidieron cambiar de color del semáforo epidemiológico en varios estados del país, ante el aumento de casos.El mapa COVID de México presentado por la Secretaría de Salud (SSa) que abarcará del 10 al 23 de enero de 2022, tres entidades retrocedieron a semáforo naranja, 10 en amarillo y 19 en verde.En color naranja (uno antes del rojo) se encuentran Baja California Sur, Tamaulipas y en Chihuahua. Hasta la semana pasada, Baja California Sur y Tamaulipas estaban en color verde, mientras que Chihuahua se encontraba en amarillo.SEGUIR LEYENDO:Aerolíneas deben avisar a sus clientes sobre la cancelación de sus vuelos 24 horas antes: ProfecoAlcaldía Miguel Hidalgo cobrará pruebas para detectar COVID-19 en 200 pesosCon el “tsunami” de Ómicron, ¿todo el mundo tendrá COVID-19?
Se reducen significativamente las muertes por covid-19 en Colombia EFE/ Luis Eduardo Noriega A./Archivo
En el último reporte entregado por el ministerio de Salud se mostraron cifras alentadoras para el país: las muertes por covid-19 se redujeron de manera significativa y desde marzo del 2021 no había una disminución tan drástica en el número de decesos. El reporte muestra que en los últimos 10 días se presentaron 103 muertes. Así mismo los casos de covid positivo relacionados en las diferentes pruebas siguen bajando, tras procesar 63.762 pruebas, hubo 3.132 casos nuevos de covid-19 en Colombia. En las últimas 24 horas se procesaron 63.762 pruebas de las cuales 31.164 son PCR y 32.598 de antígenos.Al conglomerar todas las cifras, Colombia llegó a 4.867.761 contagiados, de los cuales 39.193 son casos activos y 4.690.855 corresponden a casos positivos que ya lograron superar la enfermedad. En cuanto a las regiones con más casos reportados, Bogotá lidera con 902 contagiados, seguido Antioquia con 721 y en tercer lugar de Valle con 370.Coronavirus en Colombia. REUTERS/Luisa Gonzalez/File PhotoNo hay que bajar la guardia:Esta semana el Instituto Nacional de Salud confirmó que la variante Delta ya está circulando en tres regiones del país: Valle del Cauca, Santander y Bogotá. El primer caso fue detectado el 24 de julio en Cali; cuatro más se confirmaron el 4 de agosto en Bogotá y, un día después (5 de agosto) la Secretaría de Salud de Bucaramanga registró el primero en su ciudad.Estas recientes confirmaciones despertaron la preocupación de la ciudadanía que se cuestionó: “¿Qué se espera de su comportamiento? ¿Cuándo podría llegar a ser predominante?”; por lo que el viceministro de Salud Pública y Prestación de Servicios, Luis Alexander Moscoso, aclaró las principales dudas al respecto.En primer lugar, explicó, la mayoría de los casos Delta identificados hasta el momento son importados; sin embargo, ya empezaron a aparecer casos de transmisión comunitaria, “Casi todos llegaron de fuera del país, pero ya tenemos dos en los que no hay contacto de la persona que contagió, lo que significa que hay virus circulante en la comunidad”.Coronavirus en Colombia. REUTERS/Luisa GonzalezSi bien esto prende las alarmas, pues indica que la variante podría expandirse rápidamente en el país, el viceministro confirmó que su proporción en las calles aún es pequeña en comparación con otras, “Lo sabemos porque Bogotá hizo 300 estudios genómicos y de todos esos solo encontró cuatro casos Delta, lo que muestra que la proporción sigue siendo baja”, dijo.Según Moscoso, esto deja ver que el país aún puede prevenir escenarios complejos como los que han vivido otros países, pero debe hacerlo de forma acelerada.“Se estima que la variante original de covid-19 tiene capacidad de contagiar a 2.2 personas; Alfa y Gamma entre 4 y 5 personas, pero Delta puede infectar a 8 o más. A ese ritmo, nosotros prevemos que en septiembre la variable empezará a tener una participación mayor y en octubre ya podría ser la variante dominante”, explicó.Con esos niveles de transmisión y exposición sin vacunación la tasa de crecimiento puede ser muy rápida. “Actividades que antes no eran tan riesgosas, como quitarse el tapabocas para compartir un café en un espacio cerrado por 2 minutos, ahora serían suficientes para contagiarse”, advirtió. Esto genera un riesgo muy grande para las personas sin vacunar y especialmente para aquellos adultos mayores con comorbilidades que no han accedido al biológico.En este punto, Luis Alexander Moscoso reiteró que la vacunación será la clave. “Si nos vacunamos y las personas con comorbilidades entienden su riesgo, puede que tengamos un cuarto pico de casos, más no un cuarto pico de hospitalización y pérdidas de vidas. Y si vamos más allá y somos responsables extremando las medidas de bioseguridad, puede que incluso no tengamos cuarto pico”, señaló.Pero para que esto sea posible, las medidas deben implementarse desde ya,“Hay que recordar que la inmunidad se adquiere 14 días después de la segunda dosis, por eso tenemos que vacunarnos de forma acelerada, igual que intensificar el distanciamiento, el lavado de manos y el uso del tapabocas en espacios cerrados. Solo así nos protegeremos y lograremos minimizar el riesgo”, concluyó el funcionario de la cartera de Salud.Seguir leyendo:Campesino denuncia que Ejército atacó a civiles durante evento cultural en Tarazá, AntioquiaMás de 11.000 jóvenes asistieron al primer día de vacunación para mayores de 20 años en Bogotá
Alberto Fernández evaluó la gestión de la pandemia del coronavirus y dejó varias definiciones políticas, en una entrevista en YouTube, rumbo a las elecciones 2021. “Tengo dos años por delante para compensar esa sensación de que soy el presidente de la pandemia”, dijo el mandatario.
“En un escenario muy difícil, en un mundo que se dio vuelta, pusimos de pie a una Argentina que estaba fulminada. Por la deuda, porque habían retirado al Estado de todo, hubo que reconstruirlo, poner la salud de pie. Y todo eso en mucha urgencia y con pocos recursos”, comenzó Fernández.Y destacó la gestión de la pandemia, por la que -dijo- “dejó todo”.”Cuando miro para atrás, la tranquilidad que tengo es que puse todo. No hubo un solo argentino que se haya enfermado y no haya tenido atención médica. No es poco. Veníamos de una Argentina en que el sarampión, por falta de vacunación, se habia constituida otra vez en enfermedad”, remarcó.Pero también le dedicó algunas palabras al gran déficit de este año y medio.”Si veo a los muertos, qué pena. Hubiera querido que fueran menos. Tengo dos años por delante para compensar esa sensación de que soy el presidente de la pandemia. Son años de salida, serán años mejores”, prometió Fernández, en una entrevista con “Caja Negra” (Filo News).En otro tramo se refirió a la pobreza y el desempleo entre los más jóvenes. Recordó que llegó a la presidencia con un 36% de pobreza y afirmó que desplegó herramientas para asistir a esa franja de la población.Además, explicó por qué cree que fracasó el programa contra el hambre, que tiene a la precandidata Victoria Tolosa Paz como referente.”Hubo que salir en procura de todos ellos. Así nació el programa contra el hambre, pensé que nos iba a unir a todos. Pero ni eso nos unió. Hay un sector que no se conmueve y no tiene vocación de venir y decir ‘vamos a arreglar esto’. Ni ahí nos acompañaron”, lamentó el Presidente, al parecer, apuntando a la oposición.La búsqueda del voto jovenEl Presidente dejó un mensaje a la juventud, cuyo voto parece querer reconquistar: “Durante casi dos años les tuvimos que decir olvídense de la aventura. Eso es muy frustrante para los chicos y yo lo entiendo. Pero no teníamos alternativa. A mí me gustaría que cada uno de los chicos que nos está escuchando sepan que en verdad no los encerré, los cuidé”.También pareció dirigirse a ellos al hablar de la posible legalización del consumo recreacional de marihuana. “Hay cosas sobre las que no tiene sentido discutir a esta altura. Se expandió el consumo de marihuana. También es cierto que es nociva, como toda droga genera perjuicios a la salud”, empezó Fernández.Luego introdujo en la discusión el consumo de alcohol y tabaco.”Hay que preguntarse si ese daño es mayor o menor que el alcohol o tabaco. Porque el mayor problema en la juventud es el alcohol y ahí no hay restricciones. Es un problema inmenso”, advirtió el mandatario.”Si estos dos son legales, por qué está la ilegalidad de este lado. Es una pregunta que me hago siempre. Si paro acá, dirías que voy a despenalizar. Ya legalizamos para fines medicinales, promovemos el cáñamo para fines textiles y debemos debatir el consumo de marihuana”, agregó Alberto F.Dijo que “en esas cosas” es “muy liberal”. Aunque se reservó una mención sobre el rol del Estado.”Uno tiene derecho a cualquier cosa, también a dañarse, eh. Pero el Estado debe advertirle que se está dañando y que está poniendo en problemas a otros”, puntualizó.La entrevista con “Caja Negra” fue promocionada desde el inicio de la semana en las redes sociales. El programa lo conduce Julio Leiva que, en un marco minimalista, suele hacer entrevistas intimistas a celebridades populares entre los más jóvenes: streamers, influencers, youtubers, cantantes de trap y actores.Por el sillón ya pasaron Ibai, Coscu, L-Gante, Luquitas Rodríguez, Ca7riel y Malena Pichot. Además, allí apareció también Dyhzy, el hijo del mandatario.El programa forma parte de Filo News, el brazo informativo de Vorterix, la radio de Mario Pergolini.Esta aparición marca también la vuelta al ruedo digital de Alberto Fernández. Después de una serie de furcios, se había alejado de las entrevistas informales. Ahora, clima electoral mediante y con el voto joven en la mira, se impuso un regreso a la virtualidad.Antes de la pausa digital, hizo al menos tres notas en redes sociales o con un interlocutor típico de ese sector. Fue paradigmática la entrevista con René Pérez, más conocido como Residente de Calle 13. Si bien René se convirtió hace años en toda una personalidad en la ámbito musical y cultural, la conversación se desarrolló específicamente en Instagram con su estilo característico: pantalla partida, los dos participantes de frente a sus cámaras, emojis y las reacciones de los usuarios sobreimpresas.
Alberto Fernández y Residente hablaron por Instagram.
Fue también una aparición a tono con la época: ocurrió a fines de marzo de 2020, en plena cuarentena estricta por el coronavirus. Diecisiete meses después, a una de sus frases la condenan el triunfalismo y los más de 100 mil muertos por covid: “Los primeros datos muestran que estamos dominando el virus”.Otra entrevista que levantó polvareda también fue en Youtube. Fue cuando recibió en la Quinta de Olivos a Pedro Rosemblat, comunicador de El Destape y ex humorista de C5N, donde le ponía cuerpo a El Cadete.
Alberto Fernández, en una entrevista por YouTube con un humorista.
Corrían horas calientes en la discusión sobre las entonces frustradas negociaciones con Pfizer. Arreciaban las críticas de la oposición, que acusaba al Gobierno de echar a perder la compra de dosis por “motivos ideológicos”. “Hubo más obstáculos que puso Pfizer para no firmar el contrato, porque no iba a poder cumplirlo, que obstáculos que pusimos nosotros”, expreso Fernández. Resultó una charla distendida y que se prolongó más de una hora junto a Rosemblat, casi un influencer de los seguidores del kirchnerismo.
El humorista Tomás Quintín Palma junto al presidente Alberto Fernández
Igual de distendida fue una charla que salió al aire unos días más tarde. Lo llamativo no fue la pantalla en que salió al aire, ya que se trató del tradicional Canal Nueve, ahora en manos de Víctor Santa María. Lo verdaderamente curioso fue que del otro lado del escritorio estuviera Tomás Quintín Palma.Se trata de un streamer y humorista progresista, que cosecha más de 40 mil seguidores en Instagram. Allí despliega material audiovisual progre y cercano afectivamente al oficialismo. Su irreverencia lo llevó a Olivos, donde entrevistó al Presidente para el lanzamiento del programa “De Mil Humores”, conducido por Claudio Villarruel, otro hombre vinculado al kirchnerismo.DS
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Los hallazgos sugieren que una rutina constante y permanecer conectado socialmente puede ayudar a los jóvenes a enfrentar la incertidumbre y las restricciones sociales asociadas con una pandemia (Getty)
Desde el inicio de la pandemia por coronavirus, especialistas hicieron hincapié en el impacto negativo que los efectos del encierro y las restricciones a la vida social traería aparejado en los adolescentes.Es que en una etapa de la vida en que la socialización y la identificación con los pares resulta vital para el desarrollo de las habilidades sociales, privar a chicas y chicos de ese intercambio durante tanto tiempo se sabía que no iba a ser beneficioso a largo plazo.Sin embargo, las consecuencias no tardaron en manifestarse y no son pocos los jóvenes que presentan síntomas de depresión, según dejaron ver relevamientos realizados en todo el mundo.Ahora, un reciente estudio basado en una encuesta a 523 adolescentes en Islandia, arrojó que las niñas informaron un mayor impacto negativo de la pandemia de COVID-19 en el bienestar y el comportamiento que los niños, y manifestaron un alto nivel de síntomas depresivos.En la mirada de los expertos, la adolescencia se caracteriza por un mayor deseo de independencia, autonomía y dependencia de las conexiones de los compañeros para el apoyo emocional y el desarrollo social, junto con una mayor sensibilidad a la exposición al estrés asociada con el desarrollo puberal. Como tal, la combinación de preocupaciones por el contagio del COVID-19 y las medidas para contener su transmisión (por ejemplo, distancia física forzada de los amigos y confinamiento en el hogar) probablemente afecten negativamente el bienestar de adolescentes. En particular, la pandemia se cruza con una creciente prevalencia de problemas de salud mental y conductas dañinas entre los adolescentes y es la combinación de estos factores lo que los investigadores describieron como “la tormenta perfecta”, lo que generó una creciente preocupación por parte de los proveedores de atención médica e investigadores de todo el mundo sobre una pandemia de salud mental entre adolescentes y adultos jóvenes después de la pandemia de COVID-19.“Los hallazgos sugieren que los proveedores de atención médica, maestros y otros profesionales deben monitorear especialmente los síntomas depresivos y el bienestar de las niñas durante el COVID-19 y sus consecuencias” (Getty)Según concluyeron los investigadores del trabajo publicado en JCPP Advances, los adolescentes se vieron ampliamente afectados de manera negativa por la pandemia de COVID-19 y las restricciones que la acompañaron; sin embargo, este impacto negativo fue más pronunciado en las niñas. Los hallazgos sugieren que una rutina constante y permanecer conectado socialmente puede ayudar a los jóvenes a enfrentar la incertidumbre y las restricciones sociales asociadas con una pandemia.Aunque tanto los niños como las niñas parecían afectados, las niñas informaron un mayor impacto negativo en todos los indicadores generales de bienestar y cambio de comportamiento durante el COVID-19 que los niños, y sus síntomas depresivos estuvieron por encima y más allá de los puntajes esperados a nivel nacional. Los síntomas depresivos más altos se asociaron con un mayor uso pasivo de las redes sociales y una disminución de la conexión con los miembros de la familia a través del teléfono o las redes sociales entre las niñas, y una disminución del sueño y un aumento de los juegos en línea solos entre los niños. La preocupación por que otras personas contraigan COVID-19, los cambios en las rutinas diarias y escolares y no ver a los amigos en persona fueron algunos de los principales factores que contribuyeron a la mala salud mental identificada por los jóvenes, en particular las niñas.Asimismo, entre los factores que contribuyeron a la mala salud mental de esta franja etaria se incluyeron las preocupaciones sobre otras personas que contraen COVID-19, cambios en las rutinas diarias y escolares y no ver a sus amigos en persona.“Los hallazgos sugieren que los proveedores de atención médica, maestros y otros profesionales deben monitorear especialmente los síntomas depresivos y el bienestar de las niñas durante el COVID-19 y sus consecuencias”, dijo el autor principal Thorhildur Halldorsdottir, PhD, psicólogo clínico y profesor asistente en el Departamento de Psicología de la Universidad de Reykjavik.SEGUIR LEYENDOLa pandemia tendrá un impacto a largo plazo en la salud mental global: cómo enfrentar esta crisisEl COVID desencadenó una “ola de ansiedad anticipatoria”, según expertos en salud mental de América Latina
Tali Sharot es autora del best seller internacional “El sesgo optimista”. Doctorada en Psicología y Neurociencia en la Universidad de Nueva York, actualmente es profesora asociada de Neurociencia Cognitiva en el departamento de Psicología Experimental del University College de LondresEl sesgo de optimismo es la tendencia a sobreestimar la probabilidad de experimentar eventos positivos, como el éxito financiero o tener un matrimonio largo y feliz, y a subestimar eventuales hecho negativos. En una realidad donde se exhibe el éxito y se esconde el error, la frustración ha pasado a ser una carga pesada que conlleva la imposibilidad de generar resilencia.Estos conceptos forman parte del best seller internacional El sesgo optimista, de la israelí de nacionalidad británica Tali Sharot. Doctorada en Psicología y Neurociencia en la Universidad de Nueva York, actualmente es profesora asociada de Neurociencia Cognitiva en el departamento de Psicología Experimental del University College de Londres, donde también dirige el Laboratorio del Cerebro Afectivo.La investigadora mantuvo un diálogo con Infobae a través de correos electrónicos y video llamada desde Londres, donde reside desde hace más de 20 años.En uno de los conceptos más destacados de sus últimos trabajos la especialista advierte que, si subestimamos los riesgos, podríamos no tomar suficientes precauciones ante los reveces de la realidad. Con la pandemia, se han recibido a veces buenas noticias y malas noticias al día siguiente. Sharot ha descubierto que las personas no procesan correctamente las malas noticias y no las incorporan a sus expectativas.“Tomamos lo positivo un poco más que lo negativo. Y, de hecho, hemos realizado estudios de imágenes cerebrales que muestran que el cerebro codifica esta información positiva inesperada sobre un futuro mejor que la información negativa inesperada”, cuenta para iniciar su diálogo con Infobae.-Sus estudios revelaron que el estrés afecta directamente cómo percibimos el mundo-Así es. Las personas son más rápidas para llegar a la peor conclusión cuando están estresadas. Descubrimos que cuando están bajo estrés, llegan a conclusiones indeseables basadas en pruebas más débiles que cuando están relajadas. El estrés puede hacer que las personas sean más propensas a concluir que el peor escenario es cierto. Muchas de las decisiones más importantes que tomará, desde decisiones financieras hasta decisiones médicas y profesionales, sucederán mientras se sienta estresado. A menudo, estas decisiones requieren que primero recopile información y sopese la evidencia. Por ejemplo, puede consultar a varios médicos antes de decidir cuál es el mejor curso de tratamiento médico.-Entonces, ¿sentirse estresado cambia la forma en que procesa y utiliza la información que recopila?-Bajo estrés, las personas sopesan cada pieza de evidencia que respalda conclusiones indeseables más que cuando están relajadas. Por el contrario, la forma en que sopesan la evidencia que respalda las conclusiones deseables no se ve afectada por el estrés. Como resultado, es más probable que los individuos concluyan que lo peor es cierto cuando están estresadas. Por lo general, pensamos en las situaciones estresantes como un obstáculo para nuestro proceso de toma de decisiones. Pero el patrón de aprendizaje que hemos descubierto puede ser adaptativo, en contra de la intuición, porque las creencias negativas pueden llevar a las personas a ser más cautelosas cuando se encuentran en entornos amenazantes.”Creo que ahora el riesgo es mayor porque nos hemos acostumbrado a esta amenaza. Y cuando te acostumbras a una amenaza, la subestimas aún más” (EFE/EPA/MASSIMO PERCOSSI/Archivo)
-Ha sostenido que el optimismo puede ser peligroso en una pandemia. ¿Podría ampliarnos la idea?-Durante la última década, nos hemos enfrentado a una avalancha de investigaciones que nos informan sobre los beneficios del optimismo: mejor salud cardiovascular, presión arterial más baja, niveles de ansiedad reducidos y una mejor salud mental y física en general. Pero resulta que esperar los mejores resultados para nosotros no es ideal para una sociedad que necesita detener la propagación exponencial de un virus mortal. Una peculiaridad humana beneficiosa, el sesgo del optimismo, podría estar contribuyendo a la propagación del coronavirus. Ha provocado que las personas descarten sus posibilidades individuales de contraer COVID-19, a pesar de ser conscientes de su riesgo para el resto de la población. Un estudio que realizamos en los EE.UU. encontró que la mayoría de las personas creían que tenían menos probabilidades de contraer el virus que el promedio, independientemente de la edad o el sexo de la persona. Esto es muy típico de lo que es el sesgo de optimismo.-¿Es decir que el optimismo, que tanto se promovió en pandemia, nos podría perjudicar?-Como en todo, es una cuestión de equilibrio. Por lo general, las personas creen que su probabilidad de experimentar eventos negativos es menor, y la probabilidad de que experimente eventos positivos es mayor. El sesgo de optimismo es un producto de nuestra tendencia a imaginar vívidamente eventos futuros positivos y atribuirles más probabilidades de que sucedan. En determinadas circunstancias, como en nuestros trabajos y relaciones, esto puede ser beneficioso al animarnos a comportarnos de manera que puedan contribuir a resultados positivos, convirtiéndose así en una profecía autocumplida. Pero estamos en una pandemia y está teniendo un impacto preocupante en nuestra capacidad para evaluar el riesgo y reaccionar de manera adecuada. La amenaza del coronavirus se está convirtiendo en un zumbido de fondo en la vida cotidiana, lo que empeora este sesgo. Creo que ahora el riesgo es mayor porque nos hemos acostumbrado a esta amenaza. Y cuando te acostumbras a una amenaza, la subestimas aún más.-¿Y en qué lugar quedan los pesimistas?-Quienes veían al COVID-19 como un grave peligro para la salud de la raza humana eran más propensas a seguir las pautas de salud pública como el distanciamiento social y el lavado de manos, incluso si subestimaban sus propios riesgos personales. Esto sugiere que las personas se involucran principalmente en comportamientos protectores en beneficio de los demás, y no solo se guían por el interés propio, que respalda el uso de mensajes de salud pública enmarcados en la preocupación por el bien común y la protección de los demás.-Después de obtener su doctorado en psicología y neurociencia, usted quiso saber cómo las personas recuerdan los eventos traumáticos, por lo que estudió los mecanismos neuronales que causan las emociones negativas y descubrió que las mismas partes del cerebro que las personas usan para la memoria, incluido el hipocampo, también se utilizan para imaginar el futuro-De hecho, tenemos este sistema en el cerebro no para recordar el pasado, sino sobre todo para poder imaginar el futuro, para planificar el futuro”.“Tomamos lo positivo un poco más que lo negativo”, dijo-¿El cerebro prefiere no enfrentar escenarios desafiantes?-La mayoría de la gente no quiere pensar en las cosas malas que le puedan pasar. Preferirían ver su propio futuro a través de lentes teñidos de rosa. Ese “error” guiaría un tipo diferente de percepción sobre cómo estamos programados para sobrevivir, a través del optimismo. Hasta este momento nadie conocía los mecanismos neuronales que generaron este sesgo de optimismo. Así que examinamos los cerebros de los sujetos y descubrimos que la gente aprende menos de las noticias negativas inesperadas que de las positivas. Hubo una codificación menos precisa de información negativa en los lóbulos frontales del cerebro. Resulta que nuestros cerebros están hambrientos de comentarios positivos.-¿Estamos programados para la esperanza?-Es una pregunta delicada. Por un lado, creemos que los humanos han evolucionado para convertirse en optimistas. Vemos el sesgo de optimismo en diferentes individuos y diferentes culturas y también en animales no humanos. Existen diseños y paradigmas bastante sofisticados para observar diferentes tipos de especies, desde abejas hasta cerdos y aves, que muestran que tienen expectativas positivas. Entonces eso sugeriría una especie de cableado cerebral en ese sentido. Pero lo que encontramos recientemente es incluso mejor que eso. No es que la gente sea siempre optimista. Depende del contexto. Entonces, si se los pone en situaciones peligrosas y bajo estrés, de repente se vuelven hipervigilantes y ya no tienen un sesgo de optimismo. Esto puede suceder en minutos o incluso segundos.-Nos han bañado de intentonas optimistas, aprendimos que deberíamos subirnos a esa ola porque así nos iría mejor. Con estas conclusiones: ¿queda algo bueno en ser optimista?-El sesgo de optimismo es la tendencia a sobreestimar la probabilidad de que sucedan eventos positivos en su vida, como el éxito profesional o tener hijos talentosos o un matrimonio feliz, y a subestimar la probabilidad de eventos negativos como el divorcio, el cáncer y los accidentes. Si se tienen estas expectativas positivas, hay una mejor salud mental y una reducción de la ansiedad. También está relacionado con una mejor salud física. Las personas que tienen expectativas positivas viven más tiempo y superan las enfermedades más rápido porque tienen menos estrés. Los optimistas también tienden a ser más felices. Una cosa que realmente afecta nuestra felicidad no es necesariamente lo que estamos haciendo en este momento, sino lo que creemos que sucederá en el futuro. Entonces, si tengo planes para este fin de semana para una gran salida de esquí, eso afectará mi felicidad hoy.SEGUIR LEYENDOLa dura batalla de Iván Petrella y cómo atravesó con valentía el cáncer de gargantaSin mascarilla y con el número de muertes casi en cero: por qué genera polémica la estrategia de Suecia contra el COVID-19Cuáles son las mejores empresas argentinas para trabajar en la región y por qué
Italia vuelve a festejar el “verano feliz” que comenzó con el campeonato europeo de fútbol frente a los ingleses en Wembley y que se multiplica por una oleada de 39 medallas en los Juegos Olímpicos de Tokio, una cifra nunca alcanzada y que puede ser mejorada aún.
El clima de optimismo en medio de una pandemia impulsada por la temible variante Delta, mucho más contagiosa, se ve ayudada en los últimos días por una disminución del ritmo de difusión del virus. “Che la faremmo!” ¡Lo lograremos! cantan y bailan los italianos, muchos distribuidos en los lugares veraniegos de la península, donde desde este viernes se implantó la obligación de mostrar un Pasaporte Sanitario de vacunación para entrar en los lugares cerrados con aglomeraciones, que es la última prueba difícil impuesta por el gobierno del primer ministro Mario Draghi para contener la difusión del virus.
Una clienta presenta su pasaporte de vacunación contra el coronavirus para entrar a un gimnasio en Roma. Foto: AP
En las zonas turísticas, a las que acuden muchos extranjeros, también hay focos infecciosos de contagiados que alarman junto con incendios veraniegos peligrosos en el sur de Italia.Medallas olímpicas y optimismoLos cronistas deportivos que transmiten desde Tokio las olimpíadas difunden lo que definen “un río sin fin de medallas, de empresas humanas, de maravillas, de alegría”.Se levantan los ánimos en este país entristecido desde febrero de 2020 cuando se inició la pandemia que ha causado más de 128 mil muertos.El clima de “verano feliz” amenazaba desinflarse después que el triunfo futbolístico en Londres desató festejos que terminaron en una ola de contagios, sobre todo en el área metropolitana de Roma, la más grande del país.Los triunfos de Tokio son “históricos”. Nunca se habían logrado tantas conquistas. Ni en la Olimpíada de Roma en 1960 en que se conquistaron 36 medallas. Las 39 de ahora trepan más alto, “hacia el Olimpo”, como gritó un cronista.El triunfo en los cien metros llanos ha llevado al máximo la alegría colectiva. Nunca los italianos habían entrado en estas finales de atletismo. Marcell Jacobs se clasificó y ganó con un tiempo de record europeo en 9’80’’. Y el cuarteto italiano de 4X400 derrotó a los ingleses dos días después por un centésimo de segundo.
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Fuente: Johns Hopkins
Chart: Flourish | Infografía: Clarín
“Otra vez los italianos!” Este grito desesperado de los cronistas ingleses en Tokio fue repetido al infinito en las radios y televisiones de la península.Campeones de marcha de 20 kilómetros masculina y femenina, otro oro en karate, en vela, varios en ciclismo. En total 10 medallas de oro, Más 10 de plata y 19 de bronce. “No serán las últimas”, prometen los atletas que todavía esperaban competir este fin de semana en la capital de Japón.Pasaporte de vacunación Este clima es muy importante para explicar como el renovado optimismo ha recibido una gran inyección desde el deporte y facilitado el comienzo de la experiencia de obligar a los italianos a presentar el Pasaporte Sanitario de vacunación en bares y restaurantes en lugares cerrados, cines, teatros, estadios, piscinas, salas de concierto, centros deportivos, salas de juego y todos aquellos sitios donde haya aglomeraciones.El triunfo que ha consolidado al gobierno del primer ministro Draghi es simétrico a la derrota sufrida por la minoría “no vac”, de contrarios a las vacunaciones.Hasta sostienen que la pandemia no existe, es un invento. También han perdido los partidos derechistas que se oponían al Pasaporte Sanitario por considerarlo una “dictadura sanitaria”, que implantaba la vacunación obligatoria.
Un puesto para hacerse el test de Covid a la entrada del sitio arqueológico de Pompeya, en Italia. Foto: EFE
Señales positivas en la economíaEl primer ministro Draghi se despidió este viernes ante los cronistas parlamentarios porque se fue de vacaciones dos semanas junto con su su gobierno.“La economía va bien y puede ir mejor”, aseguró. Un ministro dijo que el clima es de “boom” y que el ritmo de recuperación podría llegar al 6%.Draghi dijo que la lucha contra la pandemia se está “llevando adelante con el mayor esfuerzo. La clave es vacunar a todos los que restan lo más rápido posible. La gente responde, ya se han suministrado más de 71 millones de dosis. Cada cien personas, Italia va mejor que Alemania, Francia y España”.El jefe de gobierno pidió al pueblo “respetar las reglas”.Los científicos prefieren un poco menos de optimismo, porque aunque es cierto que la Variante Delta se ha desacelerado en la última semana, tiene una capacidad viral mucho más potente que la cepa original del Covid 19.Los cálculos de algunos institutos preveían 30 mil contagiados en Italia para fines de agosto y 10 mil para los primeros días de este mes que ya a comenzado, con cifras en torno a 6.500/7200 infectados cada 24 horas.
Una fila de turistas frente al Coliseo romano. El turismo vuelve y la economía de Italia muestra signos de recuperación. Foto: AP
El número de muertos oscila entre 22 y 27 cada día, que refuerza la impresión de que la barrera de las vacunas está funcionando satisfactoriamente.Los internados en los hospitales y los enfermos más graves en terapia intensiva suben lentamente y llegan al 5% en las salas comunes y al 4% en las de cuidados especiales.Lejos de los porcentajes requeridos para cambiar el unánime color blanco de las veinte regiones italianas, que significa que el riesgo es bajo. Si se llega al 15% y 10%, se deberá pasar al nivel amarillo y comenzarán a regir las restricciones.Temores hacia el otoñoLas incertidumbres mayores se proyectan hacia setiembre y el comienzo del otoño. En particular el pais ya vive el clima previo al inicio de las clases el 7 del mes próximo. Los millones de alumnos primarios y secundarios volverán plenamente a estar presentes en las aulas de las escuelas primarias y colegios secundarios. La educación a distancia, mediante la utilización de Internet, no ha dado un resultado satisfactorio desde el punto de vista didáctico. Pero el sistema presencial que los alumnos desean ardientemente, porque quieren estar en las escuelas junto con sus compañeros y socializar directamente con ellos, presenta varios peligros. La aglomeración en los colegios y en los transportes para ir y volver de casa.El gobierno ha dispuesto 650 millones de euros para comprar más ómnibus y mantener al 50% máximo de pasajeros de los medios de transporte en las ciudades.Vacunación para docentes El 90% de los maestros y profesores están vacunados, pero hay 217 mil que rehuyen el pinchazo, divididos entre “no vacs”, e indecisos.Las disposiciones oficiales aplicadas desde el viernes imponen que el docente o no docente que se niegue a ser vacunado y que ponga a riesgo a los alumnos, no podrá asistir a las clases.Será considerado ausente y perderá proporcionalmente su sueldo. Se estudia para los reincidentes incluso el despido. Ya ocurre en el sector sanitario con los médicos y enfermeros que rehúsan la vacunación, que están siendo suspendidos y serán echados de su empleo.Roma, corresponsalCB
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La vacuna de Moderna contra COVID-19 ha demostrado ser efectiva y segura (JAVI CARRIÓN/EUROPA PRESS)
En un comunicado de prensa, completado con varias entrevistas en vivo para distintas cadenas periodísticas, el director ejecutivo de Moderna, Stéphane Bancel afirmó que “los ensayos de fase 2 de su vacuna contra el coronavirus, han mostrado respuestas inmunitarias sólidas de una dosis de refuerzo (o tercera dosis), incluso contra la variante Delta.La vacuna del laboratorio estadounidense Moderna contra el COVID-19 es 93% efectiva a los seis meses después de la segunda dosis, anunció la compañía en un informe de sus resultados corporativos trimestrales. “Estamos complacidos de que nuestra vacuna contra el COVID-19 está mostrando una duradera eficacia de 93% a los seis meses, pero reconocemos que la variante delta es una nueva amenaza significativa tenemos que mantenernos vigilantes”, agregó Bancel.Moderna dijo también que espera que la propagación de la variante Delta resulte en más infecciones de individuos vacunados. Para ello, informó que está preparando una tercera dosis de refuerzo que quizás sea necesaria antes del invierno, cuando los niveles de anticuerpos comiencen a descender.El director ejecutivo de Moderna, Stéphane Bancel afirmó que “los ensayos de fase 2 de su vacuna contra el coronavirus, han mostrado respuestas inmunitarias sólidas de una dosis de refuerzo al esquema completo inicial (EFE/EPA/NANCY LANE / POOL/Archivo)
La variante Delta, que apareció inicialmente en la India, es altamente contagiosa y ya se propagado a casi todo el mundo. En Estados Unidos, es la causante del 93% de las nuevas infecciones, casi en su mayoría entre personas no vacunadas. Y suma más del 20% de todas las infecciones registradas en la actualidad. Bancel agregó que la variante Delta, el cansancio de la gente de usar mascarillas, los encuentros sociales en espacios cerrados y el clima más frío causarán un “aumento de las infecciones en los individuos vacunados”. “Dada esta intersección, creemos que la dosis 3 de refuerzo será probablemente necesaria antes de la temporada de invierno (boreal)”, comunicó la empresa.Moderna comunicó que la vacuna de refuerzo ha generado fuertes respuestas de anticuerpos en estudios de segunda fase, contra la variante Delta y otras variantes en estudios en humanos y que los datos fueron entregados para publicar en una revista médica. La efectividad de la vacuna de Moderna a los seis meses es casi similar a la protección del 94% de eficacia tras aplicarse la segunda dosis. En contraste, Pfizer dijo la semana pasada que la eficacia de su vacuna se debilita después de seis meses a alrededor de un 84% después de la segunda dosis.Uno de los cuadros presentados por Moderna donde se destaca su nivel de eficacia contra COVID-19Según los datos presentados, la eficacia de su vacuna en el análisis final (seguimiento medio de 5,3 meses) y antes de que la variante Delta circulara ampliamente, es el siguiente:-Contra COVID-19: 93,2%-Contra COVID-19 grave: 98,2%-Contra muerte causada por COVID-19: 100%Moderna desglosa la eficacia por segmentos de 2 meses después de la segunda dosis, al comunicar que en el mes 4 la eficacia es del 92,4% (Pfizer dice que para los meses 4-6 su eficacia es del 84%, aunque contra enfermedades graves mantiene el 97%). No obstante, Moderna dice que espera que los niveles de anticuerpos comiencen a disminuir, y con la variante Delta habrá un aumento en las infecciones de avance en personas completamente vacunadas, por lo que ve la necesidad de refuerzos antes del invierno, es decir, de aplicar una tercera dosis.Los últimos estudios muestran que un refuerzo con la mitad de la dosis de su vacuna aumenta los niveles de anticuerpos contra delta en 42 veces (REUTERS/Matthias Rietschel)Según los estudios de laboratorio realizados por Moderna, se muestra que un refuerzo con la mitad de la dosis de su vacuna aumenta los niveles de anticuerpos contra delta en 42 veces. Estos resultados de primera línea del estudio de fase 2 son respecto a la inyección de refuerzo, en donde se observa que los títulos de anticuerpos neutralizantes disminuyen significativamente a los 6 meses. En tanto, el perfil de seguridad de la dosis 3 fue similar al de la dosis 2.La idea de aplicar terceras dosis en países ricos mientras muchas personas en naciones más pobres aún esperan una primera dosis ha generado el rechazo de la Organización Mundial de la Salud. Las autoridades sanitarias estadounidenses aún no han anunciado oficialmente que aplicarán terceras dosis de refuerzo, pero analizan la posibilidad para personas inmunodeprimidas y ancianos.Cuadro de la vacuna de Moderna y su eficacia con el virus original (WT) y las variante más importantes que le sucedieron, luego de las dosis 2 y 3 aplicadas, según estudios clínicos propiosResultados financierosAdemás de brindar nuevos datos médicos, la empresa Moderna aportó sus resultados financieros. La compañía reportó ventas de 4.400 millones de dólares en el segundo trimestre de 2021, algo por encima de los 4.200 millones esperadas por los analistas.En 10 años desde sus inicios, Moderna se ha transformado de una empresa en etapa de investigación científica que avanza en programas en el campo del ARN mensajero (ARNm), a una empresa con una cartera clínica diversa de vacunas y terapias en seis modalidades, una amplia cartera de propiedad intelectual en áreas que incluyen ARNm y formulación de nanopartículas lipídicas y una planta de fabricación integrada que permite la producción tanto clínica como comercial a escala y a una velocidad sin precedentes.Contratos firmados por Moderna para 2022 y 2023En otros de los cuadros del informe presentados por la empresa farmacéutica, se observa la compra de dosis de vacunas COVID para 2021 de 20.000 millones de dosis y las que ya tiene comprometidos hasta 2023, por otros 12.000 millones con opción a 8.000 más para 2022-2023, en las que se desglosa que 20 millones serán vendidas a la Argentina.SEGUIR LEYENDO:La OMS pidió una moratoria mundial a una tercera dosis de vacunas anticovidCOVID-19: Alemania empezará a aplicar una tercera dosis de refuerzo a partir de septiembrePfizer anunció que una tercera dosis de su vacuna contra el COVID-19 aumenta hasta 11 veces la protección contra la variante Delta
Entre la resistencia de la oposición, la demora en la renovación del protocolo virtual y la negociación para conseguir los números, Diputados ya no llega a tratar la Ley Pandemia pedida por Alberto Fernández antes del viernes en que vence el DNU de restricciones. Pero en el Frente de Todos ahora aseguran que tienen los votos y apuestan a tratarla el martes que viene.
Dispuesto a dejar de pagar el costo político de cada medida por decreto, el Presidente buscaba que la ley, con parámetros sanitarios, las automatizara en todo el país. La ley fue aprobada rápidamente en mayo, y con modificaciones, en el Senado, donde el FdT tiene mayoría propia. Pero en Diputados se estancó.El Gobierno insistió. “Tenemos expectativas de que se trate esta semana y que logre la sanción”, declaró el jefe de Gabinete, Santiago Cafiero, esta semana en Página 12. Pero eso no ocurrirá.La semana pasada no hubo sesión porque el titular de la Cámara baja, Sergio Massa , estuvo de gira por Estados Unidos. El lunes fue feriado y este miércoles vence el protocolo de funcionamiento virtual necesario para sesionar.Juntos por el Cambio todavía no lo firmó y si bien el oficialismo asegura que sin su firma igualmente se puede convocar a una sesión, se espera que haya una reunión de jefes de bloque, esta tarde, con Massa para destrabarlo sin fuego mediático y negociar los temas que vienen. La postura más dura de ese interbloque la tiene el PRO que pide 100% presencialidad (estaban elaborando un listado de cuántos diputados vacunados ya hay) y su jefe Cristian Ritondo asegura que no va a firmarlo si no es a temario cerrado. Es decir, si el Frente de Todos no confirma qué proyectos quiere votar.Ese temor lo comparten los otros opositores que no quieren que se trate, principalmente, el Ministerio Público Fiscal y tampoco la Ley Pandemia, a la que catalogan de “inconstitucional”. Como ambas tienen dictamen, están listas para ir al recinto.”La firma para su renovación empezó a circular el fin de semana. Todos menos JxC que apostó a dejar vencer el protocolo para no sesionar”, señalaron desde el Frente de Todos. “Nadie del oficialismo no contactó para consensuar la renovación como se hizo siempre”, retrucan en Juntos por el Cambio.Lo cierto es que con o sin protocolo consensuado, los tiempos ya no dan para convocar a una sesión el jueves ni viernes porque los legisladores y trabajadores que entran al recinto empiezan a hacerse dos días antes los test de PCR. Y los legisladores tampoco fueron alertados para viajar.”Ya tenemos los votos”, aseguran cerca de Massa y apuntan a que haya sesión el martes que viene.Con el rechazo del lavagnismo, de los cuatro cordobeses que responden al gobernador Juan Schiaretti y de la neuquina Alma Sapag (MPN), la cuenta es muy ajustada para conseguir la aprobación.Incluso sectores del oficialismo la daban por sepultada con satisfacción. Es que muchos gobernadores del propio Frente de Todos prefieren que no se apruebe. En las últimas semanas, con los criterios que establece la ley muchos distritos tendrían que haber cerrado actividades que estuvieron abiertas estos días.
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